- Oggetto:
“Sopravvivere alle aggressioni” per Dirigenti Scolastici e insegnanti. Per imparare a reagire con pochi mezzi in circostanze difficili.
- Data
- Lunedì 12 novembre 2018
- Fino a
- Lunedì 12 novembre 2018
- Partecipanti
- Descrizione
L’anno scolastico 2017/18 si è chiuso con trenta aggressioni fisiche, quelle verbali non sono note,
nei confronti di insegnanti: considerando solo i casi denunciati, si tratta di un caso ogni sette
giorni, visto che le settimane di attività scolastica sono giusto trentatré. Quasi la metà (esattamente
15 su 33) delle aggressioni note è stata opera di genitori.Si può ipotizzare che questi fatti dilaganti rappresentino la punta di un iceberg, di un fenomeno
che solamente in parte emerge pubblicamente con notizie di stampa o sul web; si stima che
all’interno delle scuole il numero delle aggressioni, soprattutto da parte di studenti, sia almeno il
triplo di quanto emerge all’esterno. Pensiamo anche a tutti gli atti di bullismo e di sopraffazione in
genere perpetrati all’interno delle mura scolastiche.
Secondo il presidente nazionale Anief e Udir, Marcello Pacifico, è purtroppo ormai assodato che
“fare l’insegnante oggi vuol dire essere esposti a pericoli di questo genere: la scuola rappresenta
una di quelle poche istituzioni che agiscono in modo diretto per il rispetto delle regole, la trasmissione della cultura e per rimarcare i valori cardini costituzionali dello Stato,
imprescindibili, che vanno trasmessi a costo di risultare ‘antipatici’. Le famiglie e gli studenti che
non gradiscono questo genere di messaggi, all’agire nella legalità e alla trasmissione di valori in
tale direzione, si lasciano andare ad atteggiamenti intimidatori che sempre più spesso si tramutano
in aggressioni fisiche”.
Alle spalle di questi episodi ricorrenti si insinua lo scadimento sociale del ruolo del docente.
Il Dirigente Scolastico deve proteggere per legge la salute fisica e psichica, nonché la sicurezza
dei lavoratori, anche l’Ufficio Scolastico Regionale e il Miur devono proteggere i rispettivi
dipendenti siano essi gli stessi DS che dipendenti/funzionari dei vari uffici.Quindi nel suo mandato il Dirigente Scolastico deve prendersi cura del lavoratore sia dal punto di
vista fisico (dell’aggressione fisica) che dal timore per la potenziale aggressione, fatto che incide
anche sulla condizione psichica del lavoratore diventando determinante nell’innalzamento dello
stress lavoro correlato.
Pensiamo si possano individuare diversi destinatari di un intervento mirato.
Tutti i lavoratori, docenti, collaboratori scolastici, personale amministrativo in genere, per le
aggressioni subite a scuola (malmenati, accoltellati – un collaboratore scolastico anni addietro a
Torino-, ecc.)
Ma pensiamo anche ad altre aggressioni che possono essere rivolte:
1. agli studenti della secondaria di secondo grado, durante gli ERASMUS; (hanno occasione
di vivere in contesti sociali diversi da quelli usuali ove possono anche essere mal
interpretate le comunicazioni non verbali o altri atteggiamenti).
2. a danno di tutti gli allievi stessi da parte dei compagni di scuola (bullismo) oppure da parte
di estranei quando i discenti sono in gita/uscita didattica oppure in scambi di studio.
Occorre imparare a riconoscere l’evoluzione dei rapporti, stimolare conoscenze rivolte alla
mitigazione dei contesti aggressivi, ripensare i lay out dei luoghi di lavoro, riorganizzare
l’approccio iniziale e la gestione dello stesso.- Impatto
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