Screening, valutazione del rischio e presa in carico degli autori di reati sessuali
Partecipanti al progetto
- Zara Georgia (Responsabile)
- Freilone Franco (Ricercatore)
Descrizione del progetto
Gli autori di reati sessuali sono percepiti come pericolosi e più rischio di recidiva rispetto ad altri individui criminali. Questo rende il loro trattamento difficile ed il reinserimento sociale aggravato da convinzioni basate più sul pregiudizio che non sull’evidenza scientifica. Vengono etichettati come predatori sessuali; vengono alienati nel contesto penitenziario; vengono marginalizzati quando rientrati nella società. La realtà è che questi individui verranno comunque rimessi in libertà una volta scontata la pena; questo succederà anche per coloro che non sono mai stati coinvolti in alcun percorso trattamentale, con tutte le implicazioni etiche, sociali, preventive che emergono. Lo scopo di questo progetto denominato S.O.R.A.T. (Sex Offenders Risk Assessment and Treatment) è quello di intervenire sulla realtà della violenza sessuale a partire dalla necessità giuridica, scientifica, clinico-trattamentale, rieducativa che è fondamentalmente quella preventiva e di promozione del benessere sociale, ma anche quella di intervenire per ridurre il rischio di ricaduta criminale e di gestione delle condizioni criminogeniche alla base della violenza sessuale. Saranno questi i punti che costituiranno le premesse progettuali del lavoro di rete che ha l’obiettivo di creare una task-force scientifico-clinico-valutativa, interprofessionale e interdisciplinare, tra il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, il Dipartimento di Salute Mentale “G. Maccacaro” ASL TO2, la Direzione Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino e il Gruppo Abele: (a) lo screening dei sex-offenders nella C.C. di Torino ai fini della valutazione del rischio (UniTO); (b) l’individuazione di profili psicopatologici su cui basare l’intervento clinico (DSM ASL TO2); (c) la differenziazione degli individui rispetto al tipo e al livello di rischio (UniTO); (d) la progettazione di percorsi terapeutici personalizzati (DSM ASL TO2, Gruppo Abele, UniTO); (e) l’attivazione di programmi rieducativi e riabilitativi (DSM ASL TO2, UniTO, Gruppo Abele e personale penitenziario ed esperti ex art. 80); (f) progettazione di un servizio di monitoraggio.